Con il termine Swing Dance ci si riferisce ad un insieme di balli di origine afroamericana nati negli anni ’20 e poi sviluppatisi nei decenni successivi.
Il piu’ noto di questi, il Lindy Hop, nacque ad Harlem e raggiunse il massimo della sua popolarita’ tra gli anni 30 e 40. Fu in quegli anni che si creo’ quel legame inscindibile tra le grandi orchestre e i ballerini, anche grazie alla nascita di sale immense quali il Savoy Ballroom, la piu’ popolare tra queste e la prima ad ospitare bianchi e neri senza distinzione.
Il nome Lindy hop deriva dalla trasvolata atlantica che Charles Lindbergh (detto Lindy) fece nel 1929 da New York a Parigi. Tutti i quotidiani dell’epoca titolarono “Lindy hops the Atlantic”. Si narra che, durante una gara di ballo al Manhattan Casino di Harlem, un giornalista avesse chiesto a “shorty” George Snowden che ballo stesse facendo, e lui rispose “sto facendo il Lindy Hop”. Era il 1928 e il Lindy Hop riceveva il suo nome ufficiale.
Secondo Frankie Manning, il Lindy trae le sue origini da tre social dances che ad Harlem si ballavano negli anni 20, ovvero il Charleston, il Collegiate e il Breakaway.
Le caratteristiche principali del Lindy sono lo stile molto energico e brillante, l’inserimento di passi di charleston e tip tap, il movimento dei piedi scalciante e la presenza di figure acrobatiche; grande importanza e’ data anche all’improvvisazione.
Il Lindy hop puo’ essere ballato in 6 e 8 tempi sui ritmi della musica swing (“dondolante”) sia come solo dance che come ballo di coppia.
Negli anni il Lindy Hop si e’ distinto in due stili diversi, il Savoy e l’Hollywood Style (detto anche Smooth Style, LA Style, Dean Collins Style).
La prima generazione del Lindy Hop e’ comunemente associata a ballerini quali “Shorty” George Snowden e la sua partner Big Bea, Leroy Stretch Jones e Little Bea.
Frankie Manning, considerato il padre del lindy (e recentemente scomparso, nell’aprile 2009) era parte di una seconda generazione di lindy hoppers, a lui si devono numerose innovazioni nel ballo che, seppure prendevano spunto dalla vecchia generazione, lo portarono ad acquisire uno stile totalmente personale e inconfondibile, ricco di improvvisazione e di figure acrobatiche (air steps o aerials).
Esempi di Savoy style si trovano in alcuni film di quegli anni, tra i quali e’ impossibile non citare Hellzapoppin’ (1941) e Keep Punching (1939) dove compare una delle piu’ famose scene di Big Apple con Frankie Manning and The Whitey’s Lindy Hoppers